I disturbi della sensibilità nella Sclerosi Multipla

Disturbi della sensibilità nella Sclerosi Multipla
I disturbi della sensibilità comprendono qualsiasi sensazione spiacevole provocata da un’alterazione della sensibilità corporea.

Tra i sintomi più lamentati e comuni nella Sclerosi Multipla ci sono senz’altro i “disturbi della sensibilità“.

Tra questi, le parestesie sono di solito caratterizzate da sensazioni di formicolio o intorpidimento di uno o più parti del corpo contemporaneamente. Più in generale i disturbi della sensibilità comprendono qualsiasi sensazione spiacevole provocata da un’alterazione della sensibilità corporea.

L’esperienza dei pazienti

Questi disturbi sono spesso riferiti come molto invalidanti, in particolare le cosiddette sensazioni di bruciore o quelle del tipo a “puntura di spillo”. Il disagio generato è variabile, le sensazioni percepite vanno da un leggero fastidio ad un intenso dolore; la loro frequenza varia da fastidi sporadici a sensazioni dolorose costanti che non abbandonano mai il paziente. Il cosiddetto addormentamento dell’arto è in effetti una sensazione che praticamente tutti abbiamo sperimentato nella vita, tipicamente quando si mantiene per lungo tempo una postura non adeguata.

Vivere cronicamente questi fastidi però può essere logorante e pone il paziente in una condizione di sofferenza emotiva oltre che fisica. L’ansia, la rabbia, la frustrazione caratterizzano i vissuti legati ai disturbi della sensibilità.

L’ansia e l’automonitoraggio

Come detto, la sensazione di intorpidimento è molto comune, tuttavia questo sintomo come altri di tipo sensoriale possono costituire per il malato di SM un vero e proprio campanello d’allarme. Sebbene sia importante per il paziente tenere sotto controllo eventuali sintomi, l’attenzione selettiva a determinate sensazioni e il conseguente automonitoraggio lo pongono in una condizione di ansia senza sosta e questo può esacerbare la già alterata sensorialità.

Disturbi come le parestesie riconoscono una genesi ansiosa importante e sono molto comuni tra chi soffre d’ansia. L’automonitoraggio resta uno strumento importante per migliorare la comunicazione con il neurologo e nel prestare la giusta attenzione alla malattia, tuttavia se praticato su base ansiosa può essere controproducente.

La rabbia e la frustrazione

Alcune attività quotidiane come la scrittura possono diventare più complicate a causa di  disturbi come i formicoliii e questo genera frustrazione e rabbia nel paziente. Entrambe queste emozioni vanno prese molto sul serio poiché il loro susseguirsi può provocare un’intensa sofferenza emotiva che a lungo andare diventa difficile da gestire. L’errata gestione della rabbia e della frustrazione aumenta il vissuto di inadeguatezza e il sentirsi impotenti; non bisogna mai sottovalutare questi aspetti quando emergono perchè possono portare ad una condizione depressiva.

Il sostegno psicologico

La capacità di padroneggiare le emozioni e non lasciarsi sopraffare (ne abbiamo parlato qui) e quella di limitare alcuni comportamenti conseguenti, come l’eccessivo automonitoraggio, sono capacità importanti da acquisire. Tuttavia una corretta gestione emotiva può non essere facile per tutti e soprattutto può non essere facile in alcuni periodi.

In questi momenti l’aiuto di un professionista è importante per cercare di affrontare emotivamente i disturbi della Sclerosi Multipla. Il benessere psichico va di pari passo con quello fisico e va tutelato soprattutto nel caso dei disturbi sensoriali, che restano una delle sfide più complesse da affrontare durante la malattia.

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