Le iniezioni di interferone, spesso utilizzato per la Sclerosi Multipla, provocano talvolta delle reazioni cutanee.
Lividi, arrossamenti o gonfiori, seppur temporanei, possono avere un loro peso specifico nell’esperienza soggettiva della persona. Proviamo allora a pensare un nuovo modo di considerare questi segni sul proprio corpo per poterli vedere da una prospettiva diversa.
Guardarsi allo specchio: i lividi da interferone
Quando la persona con Sclerosi Multipla osserva i segni lasciati dalle iniezioni di interferone, si ritrova a fare i conti con dei lividi che compaiono di mese in mese per poi sparire dopo un po’, con arrossamenti che spuntano altrove a seconda dell’alternarsi della sede di iniezione del farmaco.
La persona vede riflesso allo specchio un corpo che sembra cambiare di continuo. E questi cambiamenti possono spaventare, irritare, confondere; talvolta prevale la preoccupazione estetica («si vedono? sono brutti?»), altre volte invece le proprie domande possono riguardare la presenza della malattia stessa («si capisce che faccio delle iniezioni?»).
Allora, se da un lato può esserci una comprensibile difficoltà nell’accettare questi segni sul proprio corpo, dall’altro è importante avere – per quanto possibile – un buon rapporto con essi, perché sono effetto di un farmaco che è comunque necessario ed utile assumere (ne abbiamo parlato qui).
Una prospettiva diversa
Quando la persona ha la diagnosi di Sclerosi Multipla, spesso non può vedere o toccare la sua malattia. Mentre ad esempio una gamba fratturata è lì, tangibile e ben in vista, le lesioni (che siano al cervello o al midollo) sono osservabili solo attraverso la risonanza magnetica. La Sclerosi Multipla non è sotto gli occhi, non la si può toccare con mano e questa mancanza di concretezza lascia spesso nella persona un senso di incomprensibilità della malattia: può essere difficile concepire di averla “davvero”, imparare a conoscerla e, dunque, accettarla.
Per certi versi allora i lividi da interferone portano con sé un messaggio, sono la componente visibile di una malattia che, in alcuni casi, è invisibile. Vedere sul proprio corpo i lividi, sentirli, aspettare il tempo che il rossore sparisca dalla pelle può avere un effetto inaspettato: quello di rendere più reale la malattia. E una volta che la presenza della Sclerosi Multipla è resa tangibile, può risultare allora più comprensibile.
L’interferone e la lotta contro la Sclerosi Multipla
In altri casi la Sclerosi Multipla è invece già ben visibile sul proprio corpo. Ad esemio, si può sentire la rigidità dei propri muscoli, si possono vedere i sostegni utilizzati per spostarsi; o ancora si può toccare con mano una parte del proprio corpo che ha perso sensibilità.
In questi casi allora i lividi, un po’ come per un lottatore di boxe, sono il segno di una lotta che si sta combattendo. In questo caso i lividi sono la traccia del tentativo di prendersi cura di sé, sono il segno dell’impegno nell’assumere i farmaci necessari.
Da questa angolazione, guardare allo specchio il proprio corpo può avere un effetto diverso. I lividi, le reazioni cutanee e gli arrossamenti non sono solo una presenza ingombrante o spiacevole. Sono anche dei segni che portano con sé un messaggio, per la persona che ha la Sclerosi Multipla e per chi le è vicino.
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