Neurite Ottica e Sclerosi Multipla

Neurite ottica e Sclerosi Multipla
La neurite ottica è il sintomo che più comunemente dà inizio all’iter per la diagnosi di Sclerosi Multipla

La neurite ottica retrobulbare è uno dei sintomi con cui più spesso si manifesta la sclerosi multipla.  Spesso questo improvviso disturbo della vista porta con sé delle ripercussioni psicologiche: la paura, la frustrazione, il contatto con un mondo ignoto.

Neurite ottica: un breve excursus

La neurite ottica consiste in un’infiammazione del nervo ottico; non implica, di per sé, la diagnosi di sclerosi multipla, ma ne è un importante segno di allarme.
Solitamente si manifesta con dolore al movimento dell’occhio e con alterazioni del campo visivo e può comportare una parziale o quasi totale perdita della vista all’occhio colpito. Si tratta, però, di una perdita non permanente, affrontabile con un trattamento a base di cortisone che può stabilire il neurologo.

Neurite ottica: cambiamenti in vista

Di fronte a questo primo segnale, la persona si sente catapultata in un mondo ignoto; si va dall’oculista per un problema visivo e ci si ritrova a parlare di neurologi, malattie degenerative, possibile sclerosi multipla e altri accertamenti da fare.

Questo può generare un profondo senso di angoscia rispetto alla propria salute: improvvisamente, la persona si rende conto che qualcosa nella propria vita rischia di cambiare profondamente. Si varca la soglia tra un “prima” e un “dopo” (ne abbiamo parlato qui); per la prima volta bisogna fare i conti con la possibilità di avere una malattia incurabile e questo, inevitabilmente, incide sul proprio stato psicologico.

Si può iniziare a cercare informazioni su google, facebook, leggere esperienze altrui. Questo da un lato può fornire un orientamento iniziale, ma può essere anche un’esperienza dolorosa. Le esperienze degli altri non sempre valgono anche per se stessi e, anzi, possono sortire l’effetto opposto; la persona rischia di accumulare tensione su tensione, si ritrova invasa da un’inquietudine difficile da sostenere.

Un ricordo doloroso

Negli anni successivi alla diagnosi di sclerosi multipla, la neurite ottica continuerà a far parte della vita di quella persona.
Non solo per le possibili ricadute, che potranno comportare nuovi episodi simili. La neurite ottica, quando è il primo sintomo della sclerosi multipla, può diventare un ricordo doloroso e incancellabile. Segna, in qualche modo, il primo passo nella “malattia” e diventare un’esperienza intrisa di angoscia, rabbia, frustrazione.

È importante allora che la persona possa parlarne, reintegrarla nel contesto della propria vita; raccontare il proprio sintomo, ciò che si è provato allora, ciò che si continua a provare può essere il modo per rendere il ricordo – e la sofferenza ad esso connessa – più tollerabile.

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